lunedì 28 giugno 2010

IL DIRITTO AD ESSERE MAMMA E IL DIRITTO AD ESSERE FIGLIO


L'altro ieri mentre facevo la mia amata colazione al bar, il barista diceva che ha iscritto suo figlio di 3 anni ad una scuola materna privata sia perchè è vicina al lavoro della mamma e poi perchè dovendo fare il tempo pieno avrebbe potuto fare il riposino pomeridiano cosa che nella scuola materna comunale non è prevista, il prezzo per lui non è eccessivo e l’ha fatto.
Beh mi si è spezzato il cuore.
Ho immaginato quegli scriccioletti di 3-4-5 anni che oltre a subire l'assenza della mamma, dei loro giochi, della loro casa, sono costretti a stare con le teste ciondolanti sui banchetti. L’immagine di un bambino col grembiulino che si addormenta sulla seggiolina mi viene in mente da tre giorni ogni volta che penso al pisolino negato nelle scuole statali, le scuole di quello Stato che dovrebbe tutelare l’infanzia.
Per non parlare poi di quello che sento nella pancia ogni volta che immagino lo stato d’animo di una mamma che deve lasciare la sua creatura in una situazione del genere.
Abbiamo perso la dignità.
Sono sempre stata convinta che una donna deve stare a casa con il suo scriccioletto ALMENO il primo anno, dico il primo anno solo per non esagerare perchè sono ancor più convinta che un bambino e la sua mamma debbano stare insieme ALMENO i primi 3 anni.
Non è giusto che non venga dato ad un bambino il diritto di essere, vivere, crescere come essere umano. Siamo diventati tutti carne da macello.
Nella sfortuna che ho avuto ad essere stata licenziata il primo mese di gravidanza, ho la fortuna di avere una casa e di aver percepito la disoccupazione, la maternità e la mobilità che mi hanno permesso di vivere una gravidanza serena e mi permettono di poter stare col mio bambino fino a quando compirà 2 anni, dopo potremmo diventare carne da macello anche noi e non è giusto.
Non è giusto che un bambino venga scaraventato a 4 mesi in un asilo nido, non è giusto che una mamma non possa fare la mamma.
Ci sono tante donne che sono costrette a farsi 2-3 ore di traffico più le ore d’ufficio per fare un lavoro davanti al computer o al telefono che potrebbero svolgere tranquillamente da casa (e quante ce ne sono), ma questa è una banale alternativa, forse troppo semplice da attuare. Ma alternative a parte ci dovrebbe essere uno STATO a garantire ad un bambino di crescere con tutti i suoi diritti.
Il diritto di un bambino di stare con la sua mamma, il suo papà, il diritto di fare il riposino dentro ad un letto in santa pace, il diritto di nutrirsi dal seno della sua mamma o quantomeno tra le sue braccia, il diritto di svegliarsi con il sorriso amorevole di chi lo ama più di ogni altra cosa, il diritto di sentirsi protetto e curato.
Il diritto di una mamma a coccolare suo figlio, a dargli il meglio di se stessa, di godere dei suoi primi sorrisi, di gioire dei suoi progressi, di potergli offrire il seno ogni volta che serve, di fare un riposino con il piccolo accanto.
Forse sbaglio ad usare la parola diritto visto che le definizioni dei dizionari non sono coerenti ed esprimono concetti diversi, dico allora che la società, lo Sato, le persone, il mondo e la vita hanno il DOVERE di offrire la possibilità ad una mamma e ad un figlio di vivere quello che oggi chiamiamo attachment parenting, io lo chiamo semplicemente LIBERTA' di CRESCERE INSIEME.


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